Associazione di terapia anticoagulante ed antiggregante piastrinica nei pazienti con fibrillazione atriale valvolare e non-valvolare
Uno studio clinico ha valutato l’efficacia e la sicurezza di una combinazione di terapia anticoagulante di intensità moderata e di terapia antiaggregante piastrinica nei pazienti con fibrillazione atriale associata a fattori di rischio noti o a stenosi mitralica.
Lo studio, eseguito in Spagna, ha coinvolto 1209 pazienti a rischio.
Il gruppo a rischio intermedio comprendeva pazienti con fattori di rischio, o età superiore a 60 anni.
Di questi 242 pazienti sono trattati con l’inibitore della cicloossigenasi Triflusal, 237 hanno ricevuto Acenocumarolo e 235 hanno ricevuto una combinazione di entrambi.
Il gruppo ad alto rischio comprendeva invece pazienti con precedente embolia o stenosi mitralica: 259 hanno ricevuto anticoagulanti e 236 hanno ricevuto la terapia di associazione.
Il periodo di follow-up medio è stato di 2,76 anni.
L’end point primario composito era rappresentato da morte per cause vascolari ed ictus non fatale, o embolia sistemica.
I pazienti trattati con terapia di combinazione hanno raggiunto l’end point in una percentuale più bassa rispetto ai pazienti sottoposti a terapia anticoagulante, sia nel gruppo a rischio intermedio ( hazard ratio, HR: 0,33 ) che nel gruppo ad alto rischio ( HR: 0,51 ).
I pazienti con stenosi mitralica e non-valvolare hanno presentato una simile percentuale di eventi embolici durante la terapia anticoagulante.
Questo studio ha dimostrato che la terapia antiaggregante piastrinica associata alla terapia anticoagulante di moderata intensità riduce in modo significativo gli eventi vascolari rispetto alla sola terapia anticoagulante, nei pazienti con fibrillazione atriale. ( Xagena2004 )
Perez-Gomez F et al, J Am Coll Cardiol 2004; 44: 1557-1566
Cardio2004 Farma2004
Indietro
Altri articoli
Terapia anticoagulante per la trombosi venosa splancnica
Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...
Effetto della terapia anticoagulante per 6 settimane rispetto a 3 mesi su eventi di recidiva ed emorragie nei pazienti di età inferiore ai 21 anni con tromboembolia venosa provocata: studio Kids-DOTT
Tra i pazienti di età inferiore ai 21 anni, la durata ottimale della terapia anticoagulante per il tromboembolismo venoso non...
Terapia anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K ritardata rispetto a terapia anticoagulante orale dopo ictus ischemico acuto nella fibrillazione atriale: studio TIMING
Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...
Valutazione del rischio di ictus senza terapia anticoagulante in uomini e donne con fibrillazione atriale di età compresa tra 66 e 74 anni senza altri fattori CHA2DS2-VASc
Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...
Eventi avversi associati all'aggiunta di Aspirina alla terapia anticoagulante orale diretta senza una chiara indicazione
Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico (...
Terapia anticoagulante e rischio di demenza tra i pazienti con fibrillazione atriale
Uno studio ha indagato il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con diversi anticoagulanti orali ( OAC...
Idelalisib non aumenta il rischio di sanguinamento nei pazienti con leucemia linfatica cronica, linfoma non-Hodgkin indolente, sottoposti a terapia anticoagulante / antipiastrinica
Da una post-analisi ad hoc dei dati degli studi di registrazione non è emerso che Idelalisib aumenti il rischio di...
Ruolo della terapia combinata antiaggregante e anticoagulante nel diabete mellito e nelle malattie cardiovascolari: studio COMPASS
I pazienti con malattia coronarica accertata o malattia delle arterie periferiche spesso hanno il diabete mellito. Questi pazienti sono ad...
La terapia anticoagulante orale dopo ictus riduce il rischio di eventi ricorrenti nella fibrillazione atriale
I pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a terapia anticoagulante orale dopo un ictus hanno un ridotto rischio di eventi tromboembolici...
La ripresa della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale è associata a diminuzione della mortalità e a un esito funzionale favorevole
Il riavvio della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale ( ICH ) è associato a esiti favorevoli. E’ stata condotta una...